DANTE ROBERTO - Intervista all'Artista


Sei appena uscito sul mercato discografico con un nuovo album in studio, puoi presentarlo ai nostri lettori?

THE CIRCLE è un lavoro strumentale che rappresenta la sintesi di un percorso molto lungo durato anni. Contiene 9 brani che spaziano in diversi generi musicali, dal Rock progressive al Metal passando per Fusion e Latin. E’ un disco che vuole abbattere barriere e steccati tra generi perché credo che il futuro della musica non possa che aprirsi alle contaminazioni.  

Come si è districata la tua formazione da musicista?

La mia formazione di musicista è classica, quella di fruitore della musica spazia tra molti mondi. Di fondamentale importanza è stata l’esperienza del prog inglese anni ’70, seguita da tanti gruppi americani come Kansas, Boston, Journey ecc. Mi ha sempre interessato il mondo jazz-rock anni 70/80 (Return to forever, Mahavishnu Orchestra e tantissime esperienze simili) e più avanti il metal-prog di gruppi come Dream Theatre…

Come hai scelto il titolo del disco?

Il titolo fa riferimento all’idea del tempo circolare contrapposta al tempo lineare. Si collega alla genesi del disco, a come idee e spunti musicali risalenti a diversi anni fa siano diventati ora, a distanza di tempo, brani compiuti. E’ come se il tempo non fosse trascorso e tutto fosse accaduto come in un grande unico istante.

A cosa ti ispiri quando componi?

L’ispirazione nasce da uno stato di grazia che quando arriva sembra la cosa più normale che ci sia, in realtà lo apprezzi quando viene a mancare. 

Quali sono gli elementi della tua musica che possono incuriosire un (vostro) tuo potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del tuo nuovo album?

Presumo un certo Keyboard - Working per chi è amante di tanti musicisti che con le tastiere hanno scritto pagine indelebili, poi un’articolazione dei brani che prevede da una parte linee obbligate ma sempre anche molti assoli che costituiscono l’imprevedibilità e il fascino di ogni brano.  


Come nasce un tuo pezzo?

Di solito partendo da un’idea musicale, uno spunto. Oppure dal concept che voglio sviluppare.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale ti senti particolarmente legato sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Difficile rispondere a questa domanda, posso dirti a tutti per motivi diversi. Comunque TRA FUOCO E FIAMME è stato una spinta potentissima a farmi decidere di pubblicare il disco. OPEN YOUR HEART è un brano particolare al quale sono emotivamente legato perché per alcuni aspetti ha avuto un percorso di scrittura diverso dagli altri. 

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo sound?

Quelli che hanno influenzato il mio sound sicuramente un certo metal-prog dagli anni ’80 in poi. 

Quali sono le tue mosse future? Puoi anticiparci qualcosa?

La promozione del disco innanzitutto, attendere i riscontri e lavorare per il live.

Come pensi di promuovere il tuo ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? 

Sicuramente con la realizzazione di un video e con la costruzione del live.

Come giudichi la scena musicale italiana e quali problematiche riscontri come artista?

La scena musicale italiana la conosco poco. Per un artista oggi è più semplice, grazie ai social e la tecnologia, arrivare al pubblico e questo facilita la diffusione di tanta buona musica che si può produrre in giro. Purtroppo c’è molta confusione tra musica e fenomeni di costume che con la musica non hanno nulla a che spartire, e la sovrapposizione delle due espressioni produce un maggiore scadimento della qualità della prima che necessita di più preparazione all’ascolto. Questo diventa, più che in passato, un problema per chi intenda dedicarsi oggi alla musica col fine di emozionare un pubblico fin troppo distratto. Ma sono ottimista…

Internet ti ha danneggiato o ti ha dato una mano come musicista?

Certamente mi ha aiutato a diffondere la mia musica. Ma non saprei quanto danneggiato a che il messaggio venga realmente recepito…

Il genere che suoni quanto valorizza il tuo talento di musicista?

Il mio essere musicista si esprime in molti modi, certamente THE CIRCLE mi racconta molto e mostra ciò che finora nessuno conosceva di me.

C’è un musicista con il quale vorresti collaborare un giorno?

Direi qualche chitarrista, Steve Vai, Tony Macalpine

Siamo arrivati alla conclusione. Ti va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Ai giovani direi di ascoltare solo buona musica, una sana igiene dell’ascolto ci permette di creare a nostra volta buona musica! Ciò che si interiorizza inevitabilmente sarà ciò che potremo esprimere, e quindi ascoltate THE CIRCLE… ahahaha....

Maurizio Mazzarella