LEPROUS - Malina

Inside Out
Ad oggi Malina è il quinto album dei Norvegesi Leprous. All’inizio del mese di settembre questo lavoro raggiunse alcuni e ottimi piazzamenti nelle classifiche di vendita di mezza Europa come: Germania 34#, Finlandia 23#, Uk Rock Album 19#, tanto per citarne alcune. Entrato anche nella famosa e ormai inflazionata Billboard negli USA addirittura al 21#. Per alcuni una sorta di successo già annunciato, data l’alta qualità delle composizioni. L’album si apre con una introspettiva e intima Boneville, dalle tinte quasi Jazz, con un pizzico di psichedelica da contorno. Generalmente i brani si presentano comunque come un rock leggero, soft se vogliamo, ma non per questo non incisivo, sia chiaro. Hanno una grande personalità come mostrano ad esempio nella seconda Stuck, seguita a ruota dalla ritmata From The Flame.

Ottima anche Captive, che a sua volta cattura l’ascoltatore grazie ad un ritmo quasi forsennato della batteria in alcuni momenti, brano validissimo, infarcito anche da un chorus di cui sarà difficile sbarazzarsi totalmente. Il viaggio che hanno preparato questi norvegesi è un qualcosa di particolare, che rischia di lasciare il segno. Abbiamo detto però rischia…, quindi non è sicuro che succeda. Questo perché fondamentalmente i brani si sono accessibili, orecchiabili, prodotti magistralmente e suonati da professionisti di prim’ordine, però fondamentalmente durante l’ascolto c’è qualcosa che non riesce a trascinare in modo completo. I brani iniziali facevano sembrare questo disco qualcosa di impressionante, forse complice il fatto di vederlo anche quasi in cima alle classifiche o semplicemente chi sta scrivendo non è molto predisposto a questo genere di suoni prodotti in questa occasione. Liberando la mente da qualsiasi preconcetto, non si può non ammettere che comunque si tratti di un ottimo lavoro, anche se ad un certo punto il tutto si ferma, non riuscendo più a capire se si tratta di un capolavoro o di un semplice rock album ordinario. Qualche altro brano da segnalare c’è come Malina, Coma forse il più vicino a qualcosa di metal per via dei tempi di chitarra e batteria, tanto di complimenti alle vocals, molto evocative. Ma oltre non si riesce proprio ad andare, lavoro ambiguo. 

Voto: 6,5/10

Sandro Lo Castro