HYPERION - Dangerous Day

Fighter
In arrivo l’album di debutto di una band che propone musica interessante e di qualità, per la Figter Records gli Hyperon pubblicheranno il 22 novembre “Dangerous Day”. Nati per volontà di Marco “Jason” Beghelli a Bologna, hanno come obiettivo l’esplorazione in tutte le sue varianti e sfumature dell’Heavy Metal,unendo la parte classica e tradizionale a quelle che sono le ultime tendenze. Nel tempo il primo componente si unisce nel 2015 a Davide Cotti, chitarrista che riesce in breve tempo addirittura a diventarne la mente creativa, ma è con l’arrivo di Giacomo Ritucci al basso che iniziano i veri e propri arrangiamenti. Il completamento della band arriva con Luke Fortini, un formidabile chitarrista cui fama lo precede per le sue straordinarie performance, ma non finisce qui citiamo la voce, quella di Michelangelo Carano, ora siam davvero al completo e che gruppo. 8 brani cui sonorità rimandano a primo impatto a quelle caratteristiche degli anni 80 e a gruppi che hanno fatto la storia come gli Iron Maiden e i Metallica, basta questo per avere un’idea della portata compositiva dell’opera.

Dalla prima nota ci accorgiamo che è un thrash metal, la carica di “Ultimatum” ne è la testimonianza, ha un’esecuzione talmente veloce e intensa che gia nell’opener lascia poco respiro e subito via alle chitarre, cambi e stimoli sino in chiusura. Segue il primo singolo pubblicato, la title-track che in apertura mette in mostra le doti vocali, più armonioso l’ascolto ma piacerà anche chi non ama particolarmente il genere, quasi 5 minuti di ottima musica. Si cambia con “Incognitus”, effetto particolare in apertura quasi ipnotico e poi si martella la potenza, fiumi di parole che sfociano in un assolo accompagnato da scream qui e lì. “Ground and Proud” inizia già con le chitarre in primo piano, adorabile, perla strumentale fra le perle, ci emoziona ci carica ci piace tantissimo. “Forbidden pages”, mistero e base da paura per un brano che pare sussurrato , ma come per l’ intero platter meglio non abituarsi ad una trama musicale perché è pronta a cambiare nel respiro di un secondo, potenza di voce e di chitarra, sulla stessa scia viaggiano le note di “Killing Hope”. Penultimo brano, uno dei più accattivanti “The grave of Time”, sicuramente meno thrash ma comunque piacevolmente ed inesorabilmente metal ci trasporta in chiusura dove ritorna il martellamento caratteristico della band che in ultimo con “Hyperion” vuole concludere alla grande e sicuramente lasciare il segno. La band deve purtroppo affrontare l’abbandono di Giacomo ma è gia alla ricerca di un nuovo bassista per affrontare alla grande le date dei live, che saranno imperdibili con queste credenziali. La copertina dell’album è stata affidata all’artista australiano Alex Reies. Dal mio canto posso solo dire che questo si presenta come un esordio coi fiocchi, coinvolgente, di qualità, curato nei dettagli dove emerge il potenziale della band e del singolo elemento. Bravissimi. 

Voto: 8/10 

Angelica Grippa