POKERFACE - Game On

M&O Music
Ritorno fiammante per questo ensemble thrash metal russo, dalle venature death, il nuovo album è un rullo compressore in piena regola, di pura potenza anticristiana. “The bone reaper” apre le danze con un brano diretto, riff carichi di influenza thrash tedesca e Bay area, batteria in mid tempo e vocione femminile in growl, già avete sentito bene, quel vocione che sentite è di una gentil donzella; Alexandra Orlova, questo è il suo nome, che può competere benissimo con i colleghi maschi, brano potente e la nostra ha un’ugola d’acciaio, sembra di sentire in tono pulito certe influenze alla Death Angel. “The fatal scyte” è puro “tupa tupa style”, batteria versatile, tecnica e dinamica, con riffoni thrash metal grattati che è un piacere e la singer ci mette del suo per aggredire l’ascoltatore, mid tempo intervallato da accelerazioni in doppia cassa. “Play or die” è un pezzo diretto e potente, i nostri badano molto al sodo, non vogliono perdersi in mille rivoli, il loro obbiettivo è di radere al suolo; brano dall’impatto devastante. “Blackjack-demonic 21” è un mid tempo tellurico, senza via di scampo che diventa speed/thrash, un proiettile sonoro retto da riffoni e un mid tempo a intervallare con growl vocals; la singer ce la mette tutta a veicolare con rabbia la sua voce e ci riesce alla grande, ottimo solo di puro thrash metal.

“Straight flush” sembra quasi rubata ai Sodom per la carica malvagia che si respira, i nostri sanno variare bene il tempo, dando versatilità al brano con accelerazioni, mid tempo pesantissimi e scatti d’ira. “Cry,pray,die” tre parole che i nostri vogliono sentire per radere al suolo le vostre orecchie, brano “in your face”,riffing di pura scuola thrash/death, mid tempo diretto, pesante e compatto, e poi accelerazione a rotta di collo. “Creepy guest” vi spingerà ad un selvaggio headbanging, brano perfetto per il pogo on stage; anche qui l’influenza della Bay area è ben chiara, con melodie di chitarra nell’impasto potente e preciso dei riff, e la singer è veramente eccezionale. La titletrack messa in conclusione è dinamica e varia, anche qui l’headbanging è a rotta di collo, una thrash metal song che nota il timbro pulito della singer, un timbro chiaro e aggressivo, mentre la band colpisce duro, senza pietà, un brano dalle influenze heavy metal che risultano chiare nei riffing. Un gradito ritorno di un gruppo che bada molto al sodo, che vuol dire la sua nel panorama thrash metal con competenza, consci dei propri mezzi e soprattutto una singer dalle indubbie qualità. 

Voto: 8/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli