CENTRIPETAL FORCE, Andrea Carratta: "Sono anni che non riscontro band degne di note nel metal"


Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

“Eidetic” è il nostro primo lavoro, frutto di una collaborazione internazionale che ci ha permesso che questo progetto vedesse la luce.Per alcuni è un lavoro eclettico e difficile da comprendere, per altri ancora (fortunatamente pochi) quasi impossibile da ascoltare.Per altri invece, forse più “allenati” o dediti ad apprezzare generi più tecnici, è stato una vera e propria rivelazione. Difficile presentarlo anche perché i tre pezzi sono frutto di tante sperimentazioni ed idee impulsive che io,col supporto del chitarrista,ho cercato di plasmare al meglio nella speranza di ottenere un prodotto “lineare” anche se il termine stesso, sentendo i pezzi, risulta difficile da comprendere(risate ah ah). I pezzi sono stati variati, stravolti, accorciati/allungati decine di volte;questo perché essendoci tante idee dentro queste cambiavano di continuo anche nelle nostre teste e alla fine, se non avessimo registrato il tutto probabilmente avremmo anche cambiato i titoli ahah!Credetemi, vi dico soltanto la verità.Mi auguro che l’EP (e questa musica) possa ispirare altre band che vogliano cercare di fare musica diversa dai soliti clichè che ormai nel metal sono all’ordine del giorno (a mio avviso ovviamente).Vero, ci sono soltanto tre pezzi ma dentro c’è tanto(forse troppo???).Questo probabilmente è stato uno dei fattori predominanti che ha diviso i giudizi sulla band.Penso anche che questo alla fine dipenda sempre e soltanto dai giudizi personali sebbene si scriva su giornali o su blogs e si cerchi do essere obiettivi ma questo non è possibile; alla fine ognuno scrive ciò che la musica gli comunica personalmente e non può mettere d’accordo o riunire ogni lettore con le sue valutazioni.E’ palese che questa sia musica difficilmente riscontrabile in giro ma spero che questo sia un aspetto che possa farci ricordare nel tempo e non farci dimenticare subito dopo aver sentito “Eidetic”. 


Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

Tutto per scherzo o quasi.Ho rivisto sul treno dopo tanti anni il mio ex-compagno di scuola che mi ha chiesto di provare a trovarci per suonare thrash o metal in generale.Dopo diversi miei rifiuti, perché ero fermo da quasi dieci anni e intenzionato a non suonare più, ho accettato il suo invito.Mai avrei creduto di riuscire a concepire musica simile.La mia idea iniziale, se fossi tornato a suonare, era quella di fare AOR!(risate ah ah). Io vengo dall’underground torinese dove ho formato alcune band locali o dove sono andato a sostituire il precedente batterista in altra già avviate (il periodo va dai primi anni ’90 al 2000 circa, poi avevo deciso di smettere per motivi personali).

Come è nato invece il nome della band?

Una mia idea. Ero abbastanza certo che la parola “Centripetal” non fosse mai stata usata.Quindi ho proposto tale nome ed è stato in pratica approvato a pieni voti.Volevo un nome che ci distinguesse dalle altre band ma soprattutto che distinguesse il nostro stile di musica dagli altri e che rappresentasse fedelmente anche il tipo di musica che volevamo fare.Ci voleva insomma un nome originale per forza!

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

I testi non li ho scritti io e personalmente sono un aspetto che guardo poco o che tendo a non considerare in generale.Posso dirvi che le tracce “Centripetal Force” e “Eidetic Memory” parlano di concetti astratti che possono essere letti in chiavi diverse da ogni lettore, invece “Death of a Marionette” è un chiaro riferimento alla corruzione che esiste nella politica.E’ un pezzo che avevamo composto qualche anno prima, ecco anche spiegato perché risulta leggermente più lineare rispetto agli altri due. Sui testi in generale posso aggiungere la mia personalissima opinione:tranne che per alcune rarissime eccezioni in pratica non li guardo.Valuto la voce del cantante, la timbrica, le dinamiche e l’impatto che ha sull’impianto musicale. 


Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

L’unico elemento che potrebbe incuriosire chi sentisse i CF è la “sana pazzia” che i pezzi comunicano.Ci sono ovviamente parti che ricordano i gruppi ai quali ci accostano(Watchtower,Toxik,Coroner,Death,Realm,Mekong Delta,Atheist ecc)ma il tutto è frutto di un mix che mai segue logiche o songwriting pianificati.La vera novità di questo EP,a mio avviso,è la personalità e la singolarità con cui gli strumenti vengono suonati e le strutture che quasi mai seguono degli schemi.Diversi contestano i tanti cambi di tempo ma esistono anche i classici Hooks che si ripetono.Probabilmente sono tracce che necessitano più ascolti prima di essere apprezzate o naturalmente contestate, ci mancherebbe.

Come nasce un vostro pezzo?

Solitamente partiamo con un paio di bozze di chitarra o di batteria.Cerchiamo di identificare, per quanto sia possibile con questa tipologia di musica, due o tre tronconi da ripetere nella canzone e che possano fungere da appiglio per poi sviluppare cambi di tempo, stacchi e digressioni che vanno al di fuori del metal vero e proprio. “Centripetal Force” ne è un lampante esempio: un pezzo che abbiamo cambiato, quando concluso, almeno altre dieci volte.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Difficile rispondere qui.Queste tre tracce hanno, per motivi diversi, peculiarità e punti di forza differenti.In comune tra di loro hanno solamente il fatto di avere cambi di tempo ma per il resto ogni ascoltatore ha il suo brano preferito. A me piacciono tutte(anche perché le ho composte io ah ah). “Eidetic Memory” è un tipico esempio di technical thrash puro come si sentiva suonare tra fine anni ’80 e inizio ’90 da band quali Realm,Watchtower e Coroner. “Centripetal Force” è un pezzo inedito nel metal perché ha un impianto particolare che può non piacere per chi sente metal classico ma se venisse ascoltata più volte a mio avviso avrebbe molto da dire. “Death of a Marionette “ è un pezzo che avevamo composto anni prima e dunque può facilmente essere quella più orecchiabile al primo ascolto ma che contiene a sua volta spunti interessanti che poche band adottano. 


Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

 A me e al chitarrista sono sempre piaciute le band alle quali ci paragonano.Personalmente ho cercato di mettere una batteria inusuale e fantasiosa ispirandomi come background individuale a Neil Peart dei Rush che è un esempio lampante di come una batteria possa essere messa alla pari di altri strumenti che solitamente fanno sempre la parte del leone(chitarra su tutti naturalmente)

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? 

A questa domanda preferirei non rispondere ma lo farò in maniera parziale. Questo è un progetto.Avrei tanto voluto che diventasse una band vera e propria ma non essendo riusciti a trovare nei dintorni un cantante dopo 6 anni abbiamo dovuto cercare fuori dai confini nazionali e per nostra immensa fortuna abbiamo trovato in John Knight un grande interprete e amico.Senza di lui il tutto non ci sarebbe proprio stato. Ringrazio anche Nicola Angileri che ha registrato e suonato i bassi.Lui non risulta in formazione ma è doveroso citarlo anche perché ha avuto pochissimo tempo per costruire i bassi quasi da zero facendo un lavoro egregio. Un immenso ringraziamento va nuovamente a John perché è riuscito a “inventare” letteralmente un impianto vocale adattabile a pattern non convenzionali.Un lavoro che personalmente ho apprezzato tantissimo e che mai dimenticherò. Facendo queste premesse si può facilmente intuire che i CF non suoneranno mai dal vivo o comunque non allo stato attuale delle cose.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

Qui sarò lapidario: da escludere nella maniera più assoluta.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

Posso parlare a livello internazionale.Sono diversi anni che non riscontro band degne di note nel panorama metal.Parlando dell’Italia debbo citare vecchie glorie quali Bulldozer, Rex Inferi,Alligator(ne esistono altri sconosciuti degni di nota quali Testimonia e alcuni dei quali ora mi sfugge il nome oltre che a band che hanno sfortunatamente registrato solo demo-tapes quali Desmodus ecc) che a memoria reputo tra i migliori gruppi ancora da eguagliare. Sinceramente le problematiche riscontrate sono e resteranno a mio avviso sempre le stesse: scarsa affezione verso le band italiane e di conseguenza poche opportunità al di fuori dei confini italiani.Però io non sono più molto informato sulla scena musicale italiana, l’ho sempre seguita marginalmente perché i miei gusti personali sono sempre stati rivolti verso l’estero. 


Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Credo che per band emergenti internet sia basilare per veicolare musica e concetti. Nel nostro caso è palese che sia un elemento quasi primario.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Bella domanda.Non posso parlare per gli altri ma uso il mio esempio. Sono stato fermo dieci anni e sono un autodidatta puro. Rimango un batterista mediocre ma penso di essere riuscito, nel mio piccolo,a dare un contributo fondamentale per la buona riuscita di un prodotto che resta nella sua fattura difficile da sentire in giro.Credo che la forza di chitarra e batteria sia in uno stile personale che ha trovato un terreno fertile per un buon impatto finale a livello di tecnica di gruppo,non individuale, sia ben chiaro. Il bassista e il cantante invece sono professionisti ma hanno lavorato su pezzi già finiti e composti da me e dal chitarrista che come dicevo siamo musicisti normali.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

Non ne ho idea. Penso che il bello della musica provenga esclusivamente da ciò che un musicista,o un gruppo di musicisti che collaborano stabilmente, riesca a fare senza affidarsi a grandi nomi o professionisti internazionali. Ovviamente il mio sogno sarebbe quello di poter accompagnare un pezzo di Geddy Lee dei Rush ma solamente a scriverlo mi viene un imbarazzo colossale!!!

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

“Eidetic” è stata una fatica inimmaginabile per chiunque.Registrare tre pezzi in quasi 8 anni di fondazione della band è sicuramente un record in negativo.Mi piacerebbe però essere ricordato come un batterista che, sebbene limitato e mediocre, sia riuscito a fare un prodotto che venga ricordato nel tempo e associato a chi ama il tech-thrash o a chi volesse provare a comporre cose diverse dalle solite.

Maurizio Mazzarella