TALES OF GAIA - Hypernova

Fighter
I “Tales of Gaia” sono una band spagnola, nata nel 2010 che ha conosciuto svariati cambi di line up, scrivendo una storia abbastanza travagliata seppur breve. Il 2012 vede il loro primo brano in studio “Standard”, di seguito iniziarono a stringere un rapporto con il pubblico attraverso i live in giro per la capitale catalana, ma solo nel 2014, entrando nello studio “Moontower”, hanno registrato il loro primo Ep “Breakind Dawn”. Grazie a questo lavoro si sono imposti fra gli amanti del Power Metal, vendendo varie copie in vari paesi di Asia, America e Europa. La scelta del cantante ha creato non pochi problemi alla band, dopo svariati singer la scelta è ricaduta su Nestor Català. Hanno aperto per vari gruppi power spagnoli e nel 2017 firmando per la Fighter Records hanno pubblicato il loro vero primo album “Hypernova”. Il platter presenta varie tracce power e introduzioni orchestrali di grande pregio, il filo conduttore dell’album è il tema della fantascienza. Si apre con “Prelude to Salvation”, breve intro delicata, un vero tocco di classe compositiva che anticipa l’ossessiva potenza di “Keep the Dream Alive”.

Così come risalta la martellante energia di “Soldier of Light”, l’uso delle tastiere detta legge nella successiva “Hyperspace”, che ha sul ascoltatore un effetto ipnotico. Più soft è “City of Dreams” ascolto piacevole e meno impegnato. Degna di nota è “Knights of Heidelberg”, il brano più bello in assoluto, sperimentazione, e struttura complessa che disegnano attraversa svariati cambi di tempo una traccia bellissima ed emozionante. Chitarre ruggenti nell’aggressive “Wings of Fire” mentre esuberante si presenta la performance vocale in “a Thousands Miles Away”. L’album presenta anche due tracce bonus in chiusura, “Black Symphony” e “Black Standard”, la prima solo strumentale melodiosa, la seconda opposta e potentissima. La band mostra ottime capacità dal punto di vista compositivo così come anche in quello propriamente esecutivo, unica nota stonata è la performance vocale, a volte sembra no adattarsi completamente alla richiesta del brano. Il singer mantiene sempre un registro troppo alto che con assieme alla musica martellante in alcuni brani crea un effetto di fastidio. Resta un buon album di esordio che verrà apprezzato facilmente dai cultori e non del Power Metal. Alla prossima Metal Boys. 

Voto: 7/10 

Angelica Grippa