BLEED FROM WIHITIN - Era

Century Media
Quarto disco per la compagine scozzese di metalcore, un disco che è un concentrato di energia. Questo disco coglia appieno il senso del genere musicale proposto, ovvero, proporre un metal dalle radici estreme; riadattandolo, modernizzandolo e non banalizzandolo con zuccherosi e inutili coretti acchiappaclassifiche. Basta osservare la copertina, una copertina dai toni grigioscuri, con una selva di mani che vogliono elevarsi verso un punto luminoso di speranza. L’opener “Clarity” prende a piene mani dal melodic death, chitarre dalle armonie classiche, growl in sottofondo; ma poi ecco l’impatto con la batteria possente, percussivo, tecnicamente ineccepibile. Il growl è chiaro e potente, chitarre nervose e compresse, controtempi, il chorus è lento e c’è un dualismo vocale pulito con un accenno melodico anche se sporcato a livello vocale col tono più iroso del growl. “Cast down” sembra presa dagli svedesi Dark Tranquillity, per l’uso delle chitarre e dall’andamento veloce e spedito della batteria; il growl è potente, poi arriva la personalità dei nostri a dare un indirizzo più cadenzato venato di puro death metal con riffing compressi, grande lavoro di basso. Bello anche il dualismo vocale growl/scream; l’uso delle melodie nelle armonizzazioni e il solo è tipicamente metal ma riletto in modo sapiente, ottima soluzione. “Shiver” è il brano più lungo del lotto, inizio filtrato per poi esplodere in ritmiche percussive, chitarroni compressi e growl e accelerazione in up tempo. Qui la marcia è moderna e pesante, cambi di tempo fluidi e chorus esplosivo e melodico con dualismo vocale; le tastiere fanno interventi atmosferici e non banali. “Alive” devastante, grande lavoro di chitarra; sezione ritmica pesante e tecnica nei controtempi e nell’uso della doppia cassa, anche la melodia della chitarra che contrasta l’irosità del growl che procede spedita con la marcia veloce dei nostri. Il chorus è ad alto impatto, melodia e aggressività, un brano che bilancia perfettamente aggressione a melodia dosata col bilancino. Un disco che conferma la bontà dei nostri che sanno imporre personalità e canzoni nel pieno rispetto del canone e sfoderano una prestazione maiuscola, da avere. 

Voto: 8/10  

Matteo ”thrasher80”Mapelli