PAINTED BLACK, "Non siamo musicisti professionisti, ma possiamo dire che siamo musicisti"


Rispondono: Luis Fazendeiro (Lead Guitars) e Daniel Lucas (Lead Vocals)

GM: Luis, vogliamo cominciare da una breve storia dei Painted Black (niente a che vedere con “Paint it Black" dei Rolling Stones, giusto?) e qualche parola circa i tuoi compagni di band? Voi “risalite” al 2001, giusto? 

LUIS: La band Painted Black fu formata nel 2001 nella piccola città di Tortosendo, Portogallo, ma la nostra prima pubblicazione ufficiale è il demo CD "The Neverlight" che uscì solo a Dicembre 2005. Il nome della band non è affatto relativo alla canzone “Paint it Black” dei Rolling Stones ma alcuni ci hanno fatto questa domanda negli anni. In realtà abbiamo tratto il nome da una citazione nel racconto "The Crow: Dead Time" di James O’Barr, pertanto potete constatare che siamo “nerds” del fumetto. Tornando alla nostra storia, abbiamo pubblicato un secondo demo/EP nel 2007 intitolato "Verbo" e poi nel 2010 abbiamo finalmente rilasciato il nostro primo album dal titolo "Cold Comfort" e questo ci diede maggiore riconoscimento sulla scena dell’underground metal europeo! Dopo alcuni cambi di formazione ed un digital EP intitolato “Quarto Vazio”, uscito nel 2014 (potete scaricarlo gratuitamente dal nostro sito), siamo usciti con il nostro secondo full-length album "Raging Light" alla fine del 2017! La formazione attuale comprende me alla chitarra e Daniel (vocals): siamo i membri fondatori ed i soli rimasti della formazione originaria. Al basso è António Durães, che ci ha raggiunti nel tardo 2008, dunque è con noi oramai da dieci anni! Alla prima chitarra abbiamo Gonçalo Sousa, che comincio a lavorare con noi come tecnico del suono nei live ed ora suona stabilmente! Infine abbiamo Filipe Ferreira alla batteria, lui è il più giovane ed il più bello fra tutti quindi è sempre un piacere avere un tale, stupefacente batterista sul palco che poi è anche sexy! 


GM: Sette anni sono trascorsi dal primo full-length "Cold Comfort", un singolo ed un EP  pubblicati nel frattempo, che è accaduto?

LUIS: Molte cose sono accadute in questi ultimi sette anni. Abbiamo perso tre membri band lingo il percorso, ovvero il nostro batterista, la nostra prima chitarra ed il nostro tastierista. Avevamo già messo in lavorazione un paio di brani di "Raging Light" in quel periodo quindi, come avrete certamente compreso, quella fu una delle ragioni che ritardarono la pubblicazione del nuovo album. Una volta tornati stabili, sentivamo il bisogno di fare qualcosa su scala minore per preparare i nuovi membri al compito più grande che sarebbe stato “Raging Light" e questo ci condusse al nostro digital EP "Quarto Vazio". Una volta fatto questo e ripreso il lavoro sui nuovi pezzi, ci siamo sollecitati a produrre la migliore musica possibile e decidemmo di prenderci il tempo necessario perché questo album fosse ciò che avevamo immaginato dovesse essere. La fase di registrazione cominciò nel 2014 ed il quintetto d’archi che abbiamo utilizzato per il pezzo “Almagest” fu registrato un anno dopo, nel 2015. Nel 2016 abbiamo fatto delle nuove registrazioni di cose delle quali non eravamo proprio soddisfatti e io mi sono ritrovato infine a mixare l’album. Tanto lavoro duro è stato messo nella creazione di questo album e possiamo solo sperare che questo giunga a chiunque lo ascolti. 

GM: Per favore, raccontateci circa il titolo del nuovo album e le sue motivazioni concettuali.

DANIEL: Nelle prime fasi di ideazione dell’album eravamo già consapevoli di voler fare qualcosa di diverso da quanto realizzato con “Cold Comfort”. Scherzammo persino sul fatto di intitolarlo “Hot Discomfort” in completa opposizione al precedente. Ma stavamo solo divertendoci un po’, tuttavia, man mano che i brani arrivavano nel mio dropbox avvertivo sempre un diverso tipo di energia al loro ascolto. E concetti quali fuoco e luce apparvero alla mia mente. Certamente non tutti i pezzi vertono su quei concetti. Esistono idee che tagliano trasversalmente l’album. Di solito, i testi che scrivo sono ispirati a film che guardo, libri che leggo, cose che ho sentito o sento e, man mano che scrivevo per l’album, cercavo un modo di legarli a quelle idee di fuoco e luce, creazione e distruzione, ma nel momento in cui avevo la maggior parte dei testi scritti non c’era ancora un titolo per l’album. “The Raging Light” fu probabilmente una delle ultime canzoni scritte per esso, nonostante traesse origine da un altro pezzo che Luis aveva creato precedentemente. Quindi le parole per questa furono scritte pensando a tutti gli altri brani già definiti. E quando si giunse al titolo del brano pensammo che avrebbe funzionato altrettanto bene come titolo dell’album perché abbracciava la totalità delle idee fra musica e parole. 


GM: "Raging Light" è stato caldamente accolto dalla critica, sembra che finalmente la comunità prog/death metal community guardi ai Painted Black, sinceramente una band che conoscevo e apprezzavo molto già. Il nuovo album “parla diversamente” al pubblico? Come?

DANIEL: Credo lo faccia. Penso parli differentemente. Dopo tutti questi anni, fra “Cold Comfort” e “Raging Light”, ci siamo evoluti, abbiamo avuto nuove e diverse esperienze di vita sebbene non avessimo decido di cambiare le cose. Semplicemente, le abbiamo fatte come sentivamo di volta in volta. Non siamo musicisti professionisti, ma possiamo dire che siamo musicisti, i musicisti tendono a perfezionarsi, che sia tramite l’esplorazione di nuovi livelli o lavorare duro per sviluppare nuove tecniche, tutto questo senza fare compromessi su ciò che crediamo debba essere la nostra musica. Si tratta solo di come vanno le cose. Un po’ di questo potrebbe essere fatto consapevolmente ma una parte avviene in modo naturale. Siamo molto contenti che questo si senta e che i nostri ascoltatori capiscano che noi abbiamo fatto ciò che siamo diventati. E’ semplice come non voler guardare sempre lo stesso film. A nessuno piacerebbe. Se si tratta di un film che davvero ami certamente potresti aver voglia di rivederlo ogni tanto. Ma noi amiamo creare nuove cose man mano che sviluppiamo nuove capacità o che abbiamo nuove idee e amiamo aggiungere questi nuovi e differenti strati a ciò che è la sonorità dei Painted Black come parte della stessa band. Abbiamo un’identità e questa non andrà persa fintanto che prendiamo la band per ciò che volevamo fosse dagli albori, ovvero un luogo dove manifestare le nostre emozioni. Ci sentiamo molto fortunati quando altre orecchie, che non siano le nostre, comprendono cosa facciamo con la nostra musica.

GM: Come accade che siete pubblicati da un’etichetta italiana? I Paesi dell’Europa del Sud (inclusa la Pensiola Iberica) sembrano muoversi autorevolmente nella “cosa metal, sia nel fare musica che nel produrla. Non solo il “Lontano Nord” come la Norvegia, Svezia e così via… E’ più difficile ottenere fiducia?

LUIS: Quando eravamo alla ricerca di etichette, l’italiana WormHoleDeath ci contattò e ci offrì le migliori condizioni, così fu piuttosto facile e fluido firmare con loro. Hanno una buona rete di distribuzione e con “Raging Light" abbiamo potuto fare arrivare la nostra musica a territori come il Giappone, gli Stati Uniti e molti altri Paesi in Europa e questo era uno dei nostri principali obiettivi per il secondo album. Riguardo la questione dei Paesi del Sud Europa, è molto difficile risponde alla domanda. Ci sono molte ottime band in Spagna e Portogallo ma è vero che, almeno nel nostro Paese, non esiste un a scena metal forte come in Finlandia, Svezia o Germania, questa quindi è forse una delle ragioni per cui non vediamo altri gruppi dai paesi meridionali uscire con etichette ed ottenere che la loro musica sia promossa presso un pubblico più ampio. 


GM: Una domanda per te, Luis: tu sei molto attivo nello scrivere musica e vanti collaborazioni eccellenti, la più eclatante forse quella con il cantante e compositore alternative/dark rock inglese Mick Moss di Antimatter, al quale ti sei unito sotto il nome di "Sleeping Pulse" per la pubblicazione di “Under the same Sky", meraviglioso album in cui il mood oscuro e la magnifica voce di Moss si accoppiano alla perfezione con la tua brillante chitarra metal in una doppia linea melodica. Come è accaduto che tu e Mick Vi siate incontrati e che tu abbia cominciato a scrivere per/con lui? Possiamo aspettarci qualcosa di nuovo?

LUIS: Grazie mille, Simona! Ho incontrato Mick in Portogallo quando venne con Duncan Patterson (ex-Antimatter, ex-Anathema) per suonare un concerto acustico a Lisbona con Antimatter. Conoscevo già Duncan, che ci presentò e tutti e tre finimmo con il trascorrere la notte a casa mia. Colsi l’opportunità e mostrai a Mick musica cui stavo lavorando a quel tempo, già con l’idea di realizzare un progetto al di fuori di Painted Black. Onestamente volevo solo la sua opinione e consigli su ciò che stavo componendo e la conversazione finì con Mick che diceva che avrebbe desiderato mettere la sua voce sulla musica che avevo scritto e che potevamo lavorare insieme. Non mi aspettavo affatto una cosa simile ed ero sopraffatto. Accadde tutto in modo naturale ed è bello guardare indietro a quei momenti e pensare che decidemmo di fare musica insieme lo stesso giorno in cui ci conoscemmo. 
Riguardo nuovo materiale da Sleeping Pulse, le buone notizie sono che abbiamo avviamo la fase di scrittura per un secondo disco ma siamo ad un livello davvero iniziale quindi il pubblico potrebbe dover aspettare un po’ prima di avere nuova musica da noi.. 


GM: I Painted Black stanno pianificando un tour Europeo? Progetti per il future?

LUIS: Sfortunatamente, per ragioni private e professionali, un tour europeo è piuttosto difficile che si realizzi ma stiamo concentrando tutte le nostre energie sui live e sulla promozione del nuovo album al meglio che possiamo e siamo assolutamente aperti a qualunque opportunità ci capitasse di suonare fuori dal Porogallo! 

GM: Grazie per il Vostro tempo, ragazzi, e per la chiacchierata piacevole ed esaustiva. Crediamo che sentiremo parlare di più di Painted Black. Buona fortuna!

Simona Rongione