ANTHRAX - Kings Among Scotland

Nuclear Blast
L'ultimo live album/live video dei giganti storici del Thrash americano Anthrax, registrato durante la data scozzese di Glasgow del 15 febbraio dell'anno scorso, offre spunto per un'importante ed approfondita riflessione sul livello spaventosamente alto di qualità raggiunta nelle tecniche di registrazione ed ingegneria sonora dei live nel mondo del Metal. Ricordo effettivamente quanto, nei decenni passati, i vari live albums di bands anche storiche di indirizzo "metallico" avessero quasi sempre qualche pecca nascosta. Impossibile da estrapolare, anche con il missaggio più sofisticato, anche con il pieno dei tanto odiati "overdubbings". Poche sono le eccezioni a cavallo tra anni '80 e anni '90. Ricordo ad esempio le pulitissime rese sonore di "Live In The U.K." degli Helloween e di "The Eagle Has Landed" dei Saxon. Spesse volte, insomma, è sempre stato troppo difficile in passato riprodurre con la necessaria nitidezza di suoni la tridimensionalità della platea nella quale la band si trovava ad agire di fronte alla propria audience. Evidentemente, il problema era sempre ciò che contraddistingue il Metal come genere. La chitarra! Difficile da "intrappolare" in ogni sua minima frequenza, difficile da gestire proprio per i livelli esorbitanti di distorsione da sempre impiegati. Anche per questo la famigerata espressività musicale nota con il nome di Heavy Metal è sempre stata considerata alla stregua di un "parente povero" del Rock. Proprio perché basta un errore di frequenza e ciò che è musica energica diventa "rumore". Bene, oggi, dopo che è cessato globalmente l'odio per il digitale, la presenza di quest'ultimo ha da tempo fatto scaturir fuori un risultato suo malgrado: riuscire ad implementare e migliorare ulteriormente le procedure di registrazione/trattamento del suono analogiche (oltre a diventare il digitale stesso ancora più "tridimensionale" tanto da somigliare in modo spaventoso all'analogico, ad esempio, nelle tecniche di mastering, così almeno asseriscono parecchi sound engineers). Sono molto contento di una cosa: tanto questo "Kings Among Scotland" quanto, ad esempio, l'altrettanto recentissimo "Return To The East" dei Dokken, sono documenti importanti di come si sia potuto sfiorare l'eccellenza in quanto a resa sonora live per un concerto Metal, senza neppure parlar più di overdubbing (almeno non ufficialmente). Registrare un album in studio è senz'altro una buona opportunità, per qualunque Metal band, di lavorare sui suoni dei propri strumenti e creare l'ambiente sonoro (riverberato o meno) ideale per la propria personale espressione musicale. Riproporre questo stesso ambiente sonoro durante uno show (e immortalarlo in un live album/live video) è sempre stato foriero delle difficoltà che dicevo pocanzi, anche piuttosto accentuate da molteplici fattori. Se siamo oggi arrivati a risultati come "Kings Among Scotland" lo dobbiamo sicuramente ai vari esperimenti di sound engineering che sono stati fatti lungo tutta la storia del Metal. Cosa dire di loro, degli Anthrax, che non sia stato detto già, soprattutto riguardo questa nuovissima release dal vivo? Che sono dei giganti, musicalmente parlando, che senza di loro gran parte del Thrash Metal, americano e non, non sarebbe esistito, e così via. Che da anni, ormai, hanno di nuovo Joe Belladonna tra le proprie fila, che non hanno perso un'oncia di potenza sonora ma sono musicisti ancora più maturi (soprattutto in sede live) e che ci propinano qui tutti i loro grandi classici, alternati a parecchie tra le migliori canzoni della produzione più recente. Ed è certo molto bello godersi un concerto registrato in audio/video con una nitidezza che non inficia assolutamente sulla potenza sonora (ma potrebbe anche essere il contrario: la potenza sonora non inficia assolutamente sulla nitidezza!) e quindi... fa tanto bene apprezzare questo bel live con tutta la sua precisione sonora, che ha dello svizzero! Tanto quanto... il remuneratissimo mestiere attuale del loro ormai ex-chitarrista Dan Spitz, il quale da anni ha abbandonato la musica per lavorare nel settore dell'orologeria meccanica di lusso per la rinomata ditta svizzera Chopard. Unico componente della formazione storica degli Anthrax non presente nella line-up attuale, Dan è oggi degnamente sostituito dall'altrettanto virtuoso Jonathan Donais, chitarrista degli Shadows Fall, che completa il pentagono assieme ai consueti Ian/Belladonna/Bello/Benante. Godetevi quindi il concerto qui immortalato (ripeto, anche in formato video), cari fans degli Anthrax vecchi e nuovi. E buona vita! 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli